Carta dei Movimenti Sociali delle Americhe

2009-02-03 00:00:00

- Costruendo l'integrazione dal basso, dai popoli

- Sostenendo l'ALBA e la solidarietà dei popoli

Il capitalismo è entrato in una crisi profonda, che si cerca di scaricare sui nostri popoli.

Il capitalismo è scosso da una crisi strutturale che interroga i paradigmi diffusi dal neoliberismo e che promuove la sua stessa delegittimazione. Si tratta di una crisi del sistema, che genera sovrapproduzione di merci, eccessiva accumulazione di capitali, e come contraltare, il brutale incremento della povertà, della disuguaglianza, lo sfruttamento e l'esclusione dei popoli, e il saccheggio, l'inquinamento e la distruzione della natura.

I capitalisti pretendono di scaricare con maggiore violenza la loro crisi suoi lavoratori e sulle lavoratrici, sugli esclusi e sulle escluse, socializzando le perdite, dando soccorso ai banchieri e sovvenzionando le grandi multinazionali con fondi pubblici. Allo stesso tempo, peggiorano le politiche che in questi anni di globalizzazione mondiale, hanno consumato un genocidio silenzioso delle nostre comunità originarie, hanno promosso la precarizzazione di migliaia di uomini e donne, -soprattutto giovani e anziani- calpestando i diritti umani , i diritti dei lavoratori, i diritti sociali, distruggendo le possibilità di accesso all'istruzione, alla sanità, alla terra, al lavoro, alla casa.
Non è necessario descrivere le molteplici conseguenze sulla vita quotidiana dei popoli, della offensiva della società transnazionali che sono responsabili della ricolonizzazione dall'America Latina, considerata come un grande bottino per i loro affari. Denunciamo in diversi forum internazionali e nazionali che le nostre enormi ricchezze naturali, e la creatività culturale delle nostre comunità stanno scomparendo in nome del "progresso",della "civilizzazione " e dello"sviluppo" capitalista.

Le forze del capitale transnazionale e dei grandi gruppi economici locali - espressi per esempio nelle cosiddette multilatinas - associate ad una parte considerevole dei governi della regione, all comando dell'egemonia nordamericana, che sviluppano la loro offensiva, e ora promuovono variazioni dell'ALCA, attraverso accordi di libero scambio attraverso i TLC con gli Stati Uniti e l'Europa. Queste politiche hanno portato alla scomparsa di intere popolazioni, distrutte dai mega progetti delle industrie estrattive, dalle aziende agricole dedicate all'esportazione, e hanno condannato la gente a una difficile sopravvivenza, soffocandoli con un debito estero illegittimo e usuraio, ignorando la sovranità del popolo e la sovranità nazionale. Progetti e iniziative come IIIRSA (Iniziativa per l'integrazione delle Infrastrutture Regionali in Sud America), nasconodono dietro lo sviluppo di interconnessioni tra infrastrutture, l'appropriazione transnazionale dei beni e della natura.

Per imporre questa logica, la capitale rafforza la violenza e il controllo militari, promuovendo guerre, invasioni, aggressioni, così come la creazione di basi militari, le esercitazioni militari congiunte, e la criminalizzazione dei movimenti popolari, il perseguimento dei responsabili e come lo spostamento delle popolazioni. Utilizzano i mezzi di comunicazione per manipolare il consenso dell'opinione pubblica alla politica repressiva, alle condanne penali, e anche all'assassinio di lottatori e lottatrici popolari. Con concetti come quelli dell' "ordinamento territoriale" o della "sicurezza democratica" si utilizza la matrice della povertà e dell'esclusione nelle nostre società, per il reclutamento di eserciti di civili, e la manipolazione delle comunità con significato contro insurrezionale . In questo contesto, gli Stati Uniti hanno attivatola IV Flotta, come una minaccia per i processi sociali di trasformazione nel continente, e che in molti dei nostri paesi i governi e i parlamenti copiano i pacchetti di leggi "antiterrorismo" che usano per combattere il popolo.

Questa crisi rappresenta un'enorme minaccia per i nostri popoli, ma vediamo in essa anche una nuova opportunità per promuovere alternative popolari al sistema, da portare avanti fino a un cambiamento strutturale, la cui validità e fattibilità sono ormai incontestabili.

Un progetto di vita dei popoli opposto al progetto di imperialismo

I movimenti popolari percepiscono che il continente sta attraversando un nuovo momento politico e sociale, che è stato manifestato in modi diversi, attraverso tante manifestazioni popolari, elezioni locali e nazionali, lotte politiche e sociali, la fatica di fronte alle politiche neoliberali.
I movimenti sociali sono in una nuova fase di queste lotte, all'interno di un lungo periodo di transizione, di ristrutturazione e di accumulazione di forze, di confronti con il capitale, di costruzione delle nostre organizzazioni, e di formazione di militanti capaci di raccogliere le nuove sfide.

In questa fase si intensificano le azioni di resistenza, ma anche le esperienze alternative, di potere popolare, dell'esercizio della sovranità, comprese le relazioni con alcuni governi che manifestano - in maniera contraddittoria - gli interessi della maggioranza.

I movimenti popolari affrontano le difficoltà che derivano dai vani decenni di sterminio delle nostre popolazioni e delle nostre organizzazioni, e le debolezze che emergono dal confuso contesto sociale provocato neoliberismo, attraverso i suoi potenti mezzi di in-comunicazione e manipolazione dell'opinione pubblica mondiale, delle sue politiche educative monitorate dalla Banca Mondiale, dalle sue politiche di controllo sociale e addomesticamento, attraverso l'assistenizlismo, realizzato come forma di riproduzione dell'esclusione, la diffusione di forme di religiosità alienante, la criminalizzazione della povertà, e la persecuzione e la repressione della protesta sociale.

Abbiamo bisogno di costruire collettivamente un progetto popolare di integrazione latino-americana, che ripensi il concetto di "sviluppo", sulla base della difesa dei beni comuni della natura e della vita, verso la creazione di un modello di civiltà alternativo al progetto predatorio del capitalismo, che garantisca la sovranità dell'America Latina contro l'imperialismo e le politiche di saccheggio delle multinazionali, che sommi l'insieme delle dimensioni dell'emancipazione, combattendo le molteplici oppressioni create dallo sfruttamento capitalista, dalla dominazione coloniale e del patriarcato, che rafforza l'oppressione delle donne.

Movimenti popolari difendono un progetto di vita, in opposizione al progetto di morte, in cui la produzione non sia distruzione, ma parte di un processo creativo, sostenibile e socialmente giusto. Stiamo presentando la necessità mettere in discussione un nuovo ideale di vita contro il neoliberismo e gli ordini del capitale transnazionale ed il suo univo mandato, che semina la morte nelle guerre, invasioni e sottomette la sovranità dei popoli e delle nazioni tutti i continenti.

I nostri principi

L'integrazione dei nostri popoli, dal basso, partendo dai movimenti popolari, e ispirato alle battaglie anti-coloniali, anti-capitaliste, anti-patriarcali e anti-imperialiste, che più di 500 anni sono state intraprese in questa terra, ha come suoi principi fondamentali:
- La solidarietà costante tra i popoli, attraverso azioni concrete al fianco di ciascuna delle lotte contro il dominio del capitale, e tutte le forme di oppressione e di dominio.

- Il rispetto dell'autodeterminazione dei popoli, la sovranità nazionale e popolare.

- La difesa incondizionata della sovranità in tutti i campi: politico, economico, sociale, culturale, territoriale, alimentare, energetico.

- L'integrazione tecnologica produttiva, secondo un modello sostenibile, al servizio dei popoli.

- La sovranità delle donne sui propri corpi e le proprie vite.

- La formazione politica dei nostri movimenti popolari e dei nostri popoli, per diventare soggetti consapevoli nella creazione della storia.

- L'unità all'interno della diversità culturale, sociale, e il rispetto per le diverse preferenze sessuali che si esprimono nel nostro continente.

- La difesa dei diritti dei popoli indigeni sulle loro terre e territori. La richiesta agli Stati di regolarizzazione la certezza giuridica di quelle terre a favore delle comunità e dei popoli indigeni.

- La difesa del riconoscimento da parte degli Stati, dei diritti fondamentali delle popolazioni indigene, come le forme di auto organizzazione, struttura organizzativa, delle autorità tradizionali, e dei sistemi giuridici dei popoli stessi, etc.

- L'inclusione della soggettività popoli neri delle Americhe.

- La difesa dei diritti umani e dei migranti.

- La difesa dell'identità, della cultura e del rispetto per le forme di inclusione della soggettività delle popolazioni nere delle Americhe.

- La piena autonomia dei movimenti popolari nel definire i propri obiettivi e le proprie forme di organizzazione e di lotta.

- La ricreazione di un nuovo internazionalismo dei popoli in lotta, attraverso una reale prospettiva di integrazione popolare che sia plurale, orizzontale, con una chiara definizione ideologica, anti-neoliberale, anti-capitalista, anti-patriarcale e anti-imperialista.

I nostri obiettivi

Questo processo di integrazione dei movimenti e delle organizzazioni sociali, promuove i principi dell'ALBA, e a sua volta, promuove una serie di meccanismi e potenzialità che offre l'ALBA per potenziare l'integrazione latinoamericana dei suoi popoli.

Sono i nostri obiettivi:

- Il rifiuto delle politiche, dei piani e delle leggi sulle miniere, sugli idrocarburi, sull'agro-alimentare, i biocarburanti, i grandi progetti, e le iniziative di infrastruttura dell' IIRSA che distruggono le comunità, non ne riconoscono i loro diritti fondamentali, eliminano la diversità culturale, distruggono gli ecosistemi e l' ambiente.

- La denuncia del modello agricolo delle imprese transnazionali, che si appropriano della natura, e trasformano i prodotti alimentari in merci, e la proposta di sostenere un modello di agricoltura popolare, contadina, indigena, promuovendo la riforma agraria integrale.

-Il rifiuto del pagamento del debito illegittimo e la promozioni della lotta contro il pagamento del debito estero.

- La lotta per la cancellazione dei trattati di libero commercio con gli Stati Uniti e con l'Europa, come il NAFTA, con l'America centrale, Cile, Perù, e contro l'approvazione del trattato con la Colombia.

- La difesa del diritto delle comunità e degli abitanti, per il diritto alla casa, alla terra, e per "zero sfratti ".

- Tutte le proprietà devono avere una funzione sociale collettiva.

- La difesa dei diritti degli sfollati e dei rifugiati di tornare alle proprie terre, e avere accesso a tutti i diritti umani e condizioni di vita dignitose ovunque si trovino.

- La denuncia del ruolo delle istituzioni finanziarie internazionali, come strumenti di capitale.

- La denuncia dell'uso strumentale che il sistema capitalistico fa del cambiamento climatico, della crisi alimentare, energetica, per promuovere a privatizzazione e mercificazione della natura, e imporre la liberalizzazione del commercio, dando più potere alle multinazionali.

- La difesa dei nostri territori, contro la privatizzazione e la mercificazione della natura.

- Difendere il diritto al lavoro, combattere tutti i ,mezzi neo-liberali di flessibilità e precarietà del lavoro e del deterioramento dei salari.

- Promuovere in tutti i settori la parità di genere e la lotta contro la violenza verso le donne, così come la possibilità di lasciare che esse decidano sulle proprie vite.

- L'eliminazione delle diverse forme di schiavitù del lavoro.

- La denuncia dello sfruttamento del lavoro minorile, e la lotta per il suo sradicamento.

Le nostre priorità
In questa prima fase della creazione di una integrazione popolare, analizziamo come priorità:

- Aumentare la mobilitazione delle masse contro il capitale transnazionale e contro i governi che agiscono come complici nel saccheggio. La mobilitazione delle masse creerà la forza necessaria per promuovere le trasformazioni popolari.

- Migliorare il livello culturale ed educativo e la presa di coscienza delle popolazioni.

- Andare avanti con la formazione politica dei militanti popolari. Promuovere processi di formazione politica delle masse, e incoraggiare il lavoro di istruzione popolare nelle basi.

- Promuovere un dibattito sul modello di sviluppo capitalistico e la necessità di produrre modelli alternativi a tutti i livelli.

- Promuovere una battaglia continentale, per la riforma agraria, contro l'uso di sementi transgeniche, contro i biocarburanti industriali e contro tutti i passaggi dell'agro-alimentare

- Rendere visibile il contributo del lavoro non retribuito delle donne per l'economia, e integrare tale aspetto nelle lotte e nelle proposte politiche in materia di migrazione, la sovranità alimentare e modello di sviluppo.

- Sviluppare azioni pratiche di solidarietà anti-imperialista: contro la militarizzazione, cosi come si manifesta nel nostro continente, per esempio attraverso l'attuazione del Plan Colombia, e l'occupazione di Haiti da parte di truppe di paesi latino-americani, contro le basi militari nordamericane nel continente, la criminalizzazione dei movimenti sociali, la lotta per la libertà dei prigionieri politici.

- Impedire e prevenire le uccisioni e le sparizioni forzate e di leadears sociali e popolari, e dei loro familiari. Fermare il metodo di imporre i profitti delle grandi imprese e del latifondo con il sangue del popolo.

- Difendere la libera circolazione delle persone nel nostro continente.

- Contribuire a piani di cooperazione tra i governi dell' ALBA, assicurando che a beneficiarne siano i settori più svantaggiati dei nostri popoli.

- Sostenere gli sforzi e sviluppare azioni volte a sradicare l'analfabetismo nel nostro continente.

- Migliorare la comunicazione tra i popoli, articolando le reti esistenti e creandone di nuove, se necessario.

- Lavorare affinché i giovani abbiano uno spazio fondamentale in questo progetto, partecipando e apportando i propri obiettivi, interessi, concetti e la metodologia di costruzione.

- Promuovere l'organizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici, incoraggiando pratiche che promuovono la democrazia di base, l e un'autentica a democrazia sindacale.

Metodologia

Un tema fondamentale, per rispettare i processi collettivi di costruzione della nostra integrazione. è definire una metodologia che ci permetta di andare avanti fino al raggiungimento di questo obiettivo. In questo senso la proposta che mettiamo sul tavolo parte da:
- Promuovere processi di integrazione popolare nei nostri paesi. Promuovere riunioni nazionali per costruire un'agenda minima di lavoro con questa Carta. Questo processo di intergrazione, cercherà di funzionare con un meccanismo concreto di unificazione delle lotte, che favoriscano la partecipazione dei movimenti e delle organizzazioni sociali.

- Organizzare un grande dibattito dei movimenti sociali a tutti i livelli, condividenso e dando priorità al lavoro di base.

- Definire piani di azione molto concreti, che siano volti a un esercizio pratico di ricerca di soluzioni concrete per le necessità quotidiane di vita delle popolazioni.

- Fare un'analisi che ci permetta di identificare le nostre forze, e definire lo spazio strategico che sarà necessario potenziare.

- Creare una pedagogia di costruzione dello spazio comune.

-Sostenere e riaffermare l'autonomia dei movimenti popolari in relazione ai governi.
Partendo da a questa autonomia stabilire una relazione dei movimenti con i governi che promuovono l'ALBA.

- Organizzare lo scambio e il conoscimento diretto delle nostre esperienze di costruzione di potere popolare, così come il coordinamento continentale delle rivendicazioni e richieste dei nostri movimenti territoriali, sindacali, culturali, contadini e di comunicazione popolare.

Andare avanti adesso

Nel nuovo contesto latino-americano, ci sono numerose opportunità per una nuova azione da parte del popolo . Ma ci sono anche molte minacce nei processi in corso. Non c'è modo di affrontare le politiche del grande capitale transnazionale e dell'imperialismo, con la resistenza divisa del nostro popolo. Non è possibile nemmeno delegare i processi di integrazione latino-americani ai governi (anche se hanno un indiscutibile responsabilità di promuoverla). Quello che arriva da parte dei governi in questa direzione, sarà uno stimolo a creare legami di solidarietà, che appoggeremo e sosterremo come parte della lotta anti-imperialista. Ma è essenziale stimolare il processo di integrazione, sulla base di potere popolare, creato dalla stessa radice della storica battaglia del nostro continente.
Ora è necessario andare al di là di settarismo, calcoli stretti, meschinità. I progressi sono ora necessari ora, per preparare la piattaforma di unità che permetta di sostenere e difendere le lotte per una nuova epopea di indipendenza latino-americani, dei popoli e per i popoli, attraverso l'integrazione di persone, per la vita, per la giustizia, per la pace, la sovranità, per l'identità, l'uguaglianza, la libertà dell'America Latina, per la vera e propria emancipazione, che abbia come orizzonte il socialismo.

INVITO AI MOVIMENTI SOCIALI DELLE AMERICHE

Da Belém, dove si sono riuniti centinaia di movimenti sociali di tutti i paesi delle Americhe, che si identificano con il processo di costruzione dell'ALBA, ci autoconvochiamo e ci impegniamo affinché:

In ogni paese s realizzino iniziative nazionali, che creino collettivi uniti nella costruzione dell'ALBA.
Si promuova un grande incontro continentale grande di tutti i movimenti, per la seconda metà del 2009, in cammino per l'articolazione dei Movimenti Sociali impegnati con l'ALBA.
Si utilizzino tutte le nostre energie per la Mobilitazione Mondiale Contro la Guerra e la Crisi, nella settimana del 28 al 4 aprile, rafforza